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La storia del lino
16/06/2015
È la più antica fibra vegetale esistente al mondo: il LINO nasce 5.000 anni prima dell’avvento
di Cristo.
Inizialmente impiegato nella produzione di abiti per la classe
aristocratica, è stato successivamente utilizzato su larga scala.
Il lino si ricava da una pianta, il linum usitatissimum, che cresce tra aprile e maggio e fiorisce tra
giugno e luglio. È proprio a luglio che ha inizio la lavorazione che termina in
inverno: vengono inizialmente divisi i semi – da cui si ricava l’olio di lino
impiegato nell’ambito sanitario e nella cosmesi – dal fusto della pianta – da
cui si ricava la fibra tessile.
I fusti vengono posti a macerare in acqua corrente per quindici giorni
e successivamente essiccati al sole. Quindi viene eliminata la parte legnosa
tramite un apposito macchinario e scoperte le fibre. Il lino grezzo viene
“pettinato” e separati i filamenti più lunghi per le produzioni più pregiate da
quelli più corti e arruffati per prodotti di largo consumo o per imbottiture.
Infine la matassa viene bollita per essere ammorbidita, assottigliata,
sbiancata; di qui in poi hanno vita le fibre tessili.
Il lino è riconosciuto come un tessuto che conferisce qualità e
prestigio ma ha molti altri pregi: è in grado di assorbire l’umidità, non
provoca allergie, è resistente, mantiene nel tempo qualità e morbidezza.
Il lino è anche ecosostenibile:
differentemente da altri tessuti ha un impatto ambientale minimo (non necessita
di irrigazioni intensive, richiede pochi fertilizzanti e antiparassitari, assorbe
carbonio, la sua tela è completamente biodegradabile) e dalla pianta non viene
scartato nulla.
In conclusione: un prodotto che conferisce prestigio, di lunga durata
e che fa bene all’ambiente.
Nella foto sono presentati il Tessuto Idea 80% lino e 20% viscosa della
Collezione The Shape e il Tessuto Dorotea
100% lino della Collezione Purity.