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Le caratteristiche di un tessuto ignifugo
17/02/2016
Un tessuto è considerato “ignifugo” (dal latino “ignis” cioè fuoco) se possiede un’elevata resistenza al fuoco.
In
particolare, può non bruciare affatto o bruciare molto lentamente solo quando
la temperatura supera una certa soglia (per questo è chiamato anche
fuocoritardante).
Solitamente
il tessuto ignifugo possiede una composizione che lo rende resistente al fuoco,
in alternativa viene sottoposto successivamente ad un trattamento particolare
che gli permette di essere perfettamente schermato dalle fiamme.
Differentemente dai normali tessuti, i tessuti ignifughi non generano fumi tossici che disturbano la vista e la respirazione, tra le maggiori cause delle vittime di un incendio.
Sono ampiamente utilizzati nelle strutture ricettive (alberghi, ristoranti, residence, case alloggio) e in qualsiasi altro edificio pubblico (scuole, locali commerciali, uffici della pubblica amministrazione).
Un tessuto ignifugo non viene impiegato solo come tendaggio, il suo utilizzo si estende anche a rivestimenti per divani, poltrone, sedie e materassi, biancheria da letto, da tavola e da bagno.
Ai
fini della sua efficacia, è importante lavare il tessuto accuratamente seguendo
le istruzioni presenti in etichetta. Spesso, infatti, è consigliata la pulizia
a secco e senza detergenti liquidi per non ridurre o eliminare completamente il
trattamento apportato.
Influiscono
sulla sua efficacia anche le condizioni atmosferiche quindi è opportuno
effettuare un controllo annuale da parte di un esperto che indichi lo stato
attuale dello stesso.
Nella foto sono mostrati due tessuti ignifughi della Collezione Zeus: Perseo (nella variante 37) e Atena (nella variante 10).